Monthly Archives: Gennaio 2019

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Il capogruppo di Forza Italia Claudio Parente: “La via maestra di Fi e CdL per l’autonomia della Calabria”. Presentata una mozione.

Categoria : Notizie

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Consiglio regionale della Calabria
Ufficio Stampa

 

ll-A50- N.29- decl                                  Reggio Calabria, 29.01.2019

“L’autonomia della Calabria nelle materie dei beni culturali e paesaggistici, dell’ambiente e dell’energia rinnovabile, della protezione civile e rigenerazione urbana, della tutela della salute, del turismo, dell’agricoltura, dei rapporti con l’Unione Europea, deve essere richiesta con l’approvazione in Consiglio regionale di una legge da sottoporre successivamente all’approvazione diretta dei due rami del Parlamento. Si salterebbe così la fase della trattativa preliminare Regione-Governo, dando invece forza ed autorevolezza al Consiglio regionale che diventerebbe protagonista di una fase decisiva per il futuro del Paese, delle Regioni meridionali e in particolare per la Calabria”.

“È questa la via maestra, peraltro prevista dall’art.121, secondo comma della Costituzione”, indicata dai gruppi consiliari di Forza Italia e Casa della Libertà per realizzare un “federalismo razionale e responsabile”; proposta contenuta in una mozione presentata stamani agli uffici della Segreteria d’Assemblea di Palazzo Campanella e che – rende noto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Claudio Parente – sarà discussa dall’Aula domani 30 gennaio”.

“Con questa impostazione, la Calabria accetta la sfida del federalismo, non si tira indietro e non si limita a difendersi dai danni che sicuramente verrebbero da una secessione mascherata come quella che vorrebbero Lega e Cinquestelle. Si tratterebbe di un segnale forte, originale, coraggioso, che potrebbe essere da esempio anche per le altre Regioni del sud”, ha spiegato il capogruppo di Forza Italia, Claudio Parente, che ha firmato la mozione assieme al capogruppo di Casa delle Libertà, Gianluca Gallo, e al segretario-questore del Consiglio Domenico Tallini.

“A tale scopo – è scritto – il Presidente del Consiglio regionale è invitato a promuovere una Conferenza degli Uffici di Presidenza dei Consigli Regionali di Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia al fine di perseguire eventuali convergenze tra le Regioni del Meridione”.

La mozione FI-Casa delle Libertà – è riportato – “impegna il Presidente del Consiglio regionale ad attivare i passaggi necessari per dare impulso ad una iniziativa legislativa da presentare direttamente alle Camere, sulla base del disposto dell’articolo 121, secondo comma della Costituzione, finalizzata ad ottenere forme e condizioni di autonomia con particolare riferimento ai beni culturali e paesaggistici, all’ambiente e all’energia rinnovabile, alla protezione civile e rigenerazione urbana, alla tutela della salute, al turismo, all’agricoltura, ai rapporti con l’Unione Europea ed a quelle materie che verranno eventualmente individuate nel corso del procedimento istruttorio”.

I presentatori della mozione chiedono che “sia assicurato, nella fase di elaborazione della legge, il necessario coinvolgimento delle autonomie locali, dei Presidenti della Provincie e della Città Metropolitana, del Presidente dell’ANCI regionale, nonché la previsione del supporto di esperti giuridici ed economici da affiancare al lavoro delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio per determinare le risorse finanziare – da trasferire o assegnare dallo Stato alla Regione – necessarie all’esercizio delle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomie”.

Nelle more dell’iniziativa legislativa del Consiglio regionale “diffidare il Governo Nazionale a predisporre atti che prevedano trasferimento di poteri e risorse ad altre Regioni sino alla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (art. 117, lettera m della Costituzione)”.

Ma quali dovranno essere – secondo Forza Italia e Casa delle Libertà – i contenuti della legge da sottoporre all’esami delle Camere? “Innanzitutto, una serie di condizioni da chiedere allo Stato”.

“Che venga stabilita una clausola di supremazia dello Stato in materie come istruzione, energia, infrastrutture (anche per evitare che qualche regione blocchi opere strategiche di interesse nazionale che attraversino il rispettivo territorio) e trasporti oppure riservare alla Regione Calabria una percentuale dei fondi nazionali (Fondo per la Coesione) con verifica puntuale dell’efficienza nell’amministrare i finanziamenti per realizzare le opere ritenute strategiche”.

“Che siano determinati i criteri per definire l’entità della perequazione finalizzata a recuperare il divario che esiste tra le regioni del Nord e quelle del Sud, ed i tempi di assegnazione, per le materie di cui si chiede l’autonomia”.

“Che sia previsto un periodo di sperimentazione pluriennale dell’autonomia richiesta (almeno 10 anni) per una valutazione ex post sulla base della quale definire l’attribuzione in via permanente o la retrocessione o una rimodulazione”.

“L’attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia ex art.116, terzo comma della Costituzione, potrebbe essere richiesta per le materie di seguito elencate, e per quelle che verranno eventualmente individuate nel corso del procedimento istruttorio: Tutela paesaggistica e dei beni culturali; Tutela ambientale ed energie rinnovabili; Protezione civile, prevenzione sismica, rigenerazione urbana; Tutela della salute; Turismo; Agricoltura; Rapporti con l’Unione Europea”.

L’Ufficio Stampa


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Filo diretto puntata del 24 Gennaio 2019 con Claudio Parente e Gianluca Gallo

Categoria : Notizie

Filo diretto puntata del 24 Gennaio 2019 con Claudio Parente e Gianluca Gallo, Capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia e Casa della Libertà.


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Regione, l’appello del centrodestra: «Oliverio si dimetta e si torni al voto il 26 maggio»

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Conferenza stampa dei gruppi di minoranza che puntano il dito contro il fallimento del centrosinistra. Nessuna mozione di sfiducia però: mancano i numeri anche perchè alla Levato non si vedono gli uomini di Gentile. Fuori dal palazzo la protesta dei Cinque Stelle.

«La Calabria non può permettersi un altro anno di agonia. Il presidente Oliverio faccia un gesto di responsabilità e consenta ai calabresi di scegliere un nuovo governo già il prossimo 26 maggio». Nelle parole del consigliere Gianluca Gallo il senso della conferenza stampa convocata dai gruppi di centrodestra alla sala Levato di Palazzo Campanella prima dell’inizio dei lavori del Consiglio regionale. All’incontro, moderato da Gianfranco Manfredi, hanno preso parte oltre a Gallo i consiglieri Mimmo Tallini, Claudio Parente, Alessandro Nicolò, Fausto Orsomarso e Giuseppe Pedà.

Tutti compatti nel chiedere le dimissioni del governatore a fronte dei fallimenti ottenuti con la sua gestione. Nel mirino soprattutto la sanità sulla quale si sono registrati scontri istituzionali senza precedenti e un fallimento numerico inequivocabile.

«Siamo arrivati a 250 milioni di debito sanitario – ha spiegato il capogruppo di Forza Italia Claudio Parente – partendo dai 34 milioni di euro che si registravano nel 2013 durante la gestione del centrodestra. Durante la precedente amministrazione avevamo abbattuto il tasso di ospedalizzazione al 25% e ridotto la mobilità sanitaria del 3%. Da questo punto di vista non si può dire che avevano trovato risultati negativi».

Secondo Fausto Orsomarso «La Calabria non può permettersi più di continuare sotto il governo di un uomo solo al comando che ha tenuto per sé tante deleghe non riuscendo a gestirle. I fallimenti ci sono nella sanità, ma anche in agricoltura e turismo. Servirebbe invece un governo forte anche per discutere del regionalismo differenziato per opporci al quale faremo presto una grande manifestazione»

Gianluca Gallo ha poi puntato l’indice contro le nomine dei dirigenti delle Asp e lo scontro con i commissari. «Il debito sanitario è interamente ascrivibile alla gestione della sanità sotto il Commissario Scura nominato dal partito del governatore e dai direttori generali che non avevano titoli e che oggi sono di nuovo nominati senza criterio dal governatore che in obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore telecomanda la giunta dei tecnici».

Per Alessandro Nicolò si conferma «un fallimento politico certificato», mentre Giuseppe Pedà ha sottolineato i ritardi sulla Zes di Gioia Tauro. Mimmo Tallini è ritornato, infine, sui difetti di democrazia in Consiglio con la minoranza esclusa da posti che da sempre sono stati assegnati all’opposizione.

Nessuna mozione di sfiducia, però, non essendoci i numeri. Anche per alla conferenza stampa si è fatta notare l’assenza del gruppo degli ex Nuovo Centrodestra Pino Gentile, Giovanni Arruzzolo e Baldo Esposito che nel passato spesso hanno fornito la propria stampella alla maggioranza e che oggi si trovano in una difficile fase di interlocuzione con Forza Italia.

A tal proposito Tallini ha specificato: «Il gruppo di Ncd è stato sempre organico al centrosinistra in questa legislatura. Anche se negli ultimi tempi hanno spesso votato con noi. Adesso devo fare chiarezza, ma la minoranza è quella che vedete a questo tavolo».

Ma una richiesta di dimissioni per Oliverio è arrivata anche da fuori del palazzo. Davanti all’ingresso del Consiglio regionale una sparuta rappresentanza dei Cinque Stelle ha chiesto al governatore di staccare la spina con un messaggio chiaro: “Oliverio fatti zero”.

 

Testo © Riccardo Tripepi – LACNEWS24


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Microcriminalità, Pisano: riqualificazione urbana contro zone franche

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I recenti episodi di microcriminalità, come anche le emergenze legate al sorgere di discariche che si sono registrati in città non possono che evidenziare, ancora una volta, la necessità di affrontare il problema periferie. Una questione che va affrontata liberandola una volta per tutte dai preconcetti e dai pregiudizi che nel corso degli anni hanno portato a rendere alcuni dei nostri quartieri delle vere e proprie zone franche. Si dovrebbe parlare di periferie quali luoghi “normali”, con tutte le contraddizioni peculiari di ogni territorio. Tanti sono stati gli errori compiuti in questi anni e che hanno visto nascere e proliferarsi apposite aree destinate a diventare ghetti dormitorio dove regna l’illegalità. Se la questione sicurezza è sempre più al centro dell’agenda politica nazionale, evidentemente il problema c’è. Lo dimostra, ad esempio, il dibattito sulla nuova legge che modifica la legittima difesa approvata dal Senato che mira ad inasprire le pene e ad escludere la punibilità di chi si è difeso in “stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Se da una parte sembra sempre più inevitabile il farsi giustizia da se, dall’altra è arrivato il momento di affrontare e aggredire il problema direttamente puntando su una nuova visione di periferia che, oltre a risolvere la questione sicurezza, non può prescindere da una riqualificazione urbana e dalla creazione di servizi destinati a migliorare la qualità della vita. In questa direzione andava anche il progetto che l’amministrazione comunale ha ideato per ridisegnare il volto dei quartieri Pistoia, Corvo, Aranceto e Fortuna attraverso la creazione di impianti sportivi, centri di aggregazione e spazi destinati ai giovani. Progetto che, dopo le proteste sollevate dai Comuni contro i tagli del Governo, speriamo di non dover chiudere in un cassetto. Riportare “il bello” nelle periferie è l’unica strada possibile per dare un senso ed un futuro diverso alle aree più a rischio.

Giuseppe Pisano


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Catanzaro, Pisano si dimette da presidente Commissione Bilancio

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Il capogruppo di ‘Officine del Sud’, Giuseppe Pisano: ‘Impegni ancora più gravosi dopo elezione a consigliere provinciale’

Il capogruppo di “Officine del Sud”, Giuseppe Pisano, ha protocollato le sue dimissioni da presidente della commissione consiliare bilancio, affari generali, avvocatura, servizi demografici e personale.

“La scelta, di natura strettamente personale, è motivata dai molteplici impegni dovuti al mio contestuale incarico di consigliere provinciale, mandato conferitomi dal corpo elettorale degli amministratori del territorio nella tornata del 31 ottobre scorso”.

“Da quel momento in poi – ha aggiunto Pisano -, l’impegno amministrativo a Palazzo di Vetro ha notevolmente aumentato la mole di lavoro che, ritengo, di aver portato avanti in maniera instancabile, durante questi mesi, anche a Palazzo De Nobili. Questo carico di impegni aggiuntivi, del quale ero perfettamente consapevole una volta accettata la candidatura alla Provincia, non mi consente, tuttavia, di svolgere così come ho fatto finora il mio incarico di presidente di una importante commissione consiliare che, in Comune, assorbe il maggior numero di pratiche”.

Pisano ha sottolineato gli obiettivi centrati nell’anno e mezzo da presidente della commissione, vagliando decine di delibere poi sottoposte all’attenzione del Consiglio. “In particolare – ha affermato Pisano – la commissione che ho avuto l’onore di presiedere ha fra le altre cose varato, prima di sottoporli in aula, il regolamento dell’albo comunale compostatori, la destinazione a parcheggio pubblico dell’area di via Argento, il regolamento per l’impostazione della disciplina per l’imposta di soggiorno, il regolamento per l’istituzione di aree sgambatura cani, l’approvazione del nuovo schema di contratto fra Comune e Amc per il trasporto pubblico, il regolamento del Centro comunale di raccolta rifiuti e quello per il servizio di affidamento famigliare dei minori, la modifica al regolamento per la disciplina della Tari e la relativa determinazione delle tariffe, l’approvazione del regolamento per l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità e per l’effettuazione del servizio sulle pubbliche affissioni, l’adesione al gruppo di azione costiera “Gac-Flag Jonio 2” e la rettifica e integrazione del piano generale per i mezzi e gli impianti pubblicitari”.

“Altri due documenti fondamentali per il capoluogo, come l’apq per il sistema metropolitano e il programma Agenda urbana, sono passati all’esame della commissione, composta da persone di altissimo profilo istituzionale, etico e politico, che non hanno mai fatto mancare il proprio apporto costruttivo – ha concluso Pisano -. Non c’è mai stata distinzione, nel corso di questi mesi, fra maggioranza e opposizione: hanno tutti dimostrato di avere a cuore l’esclusivo interesse della città di Catanzaro. A chi mi sostituirà alla guida della commissione rivolgo un caloroso in bocca al lupo e gli auguri, più sinceri, di buon lavoro. Nella mia persona troverà sempre un collega disposto all’ascolto e al confronto”.